E’ innanzitutto indispensabile impugnare il licenziamento.
Quando? entro 60 giorni dalla comunicazione in caso di impugnazione stragiudiziale ovvero entro 180 giorni dalla stessa comunicazione per proporrre l’impugnazione dinanzi al Giudice.
Attenzione! se le trattative non dessero l’esito sperato è indispensabile proporre l’impugnazione dinanzi al Giudice entro il termine di 180 dalla comunicazione del licenziamento.
Esaminiamo alcune cause di licenziamento:
Licenziamento per giustificato motivo soggettivo
In ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo è in primo luogo necessario ricevere il preavviso del datore di lavoro.
Quali sono i casi in cui il datore di lavoro può licenziare per giustificato motivo soggettivo? Ecco alcuni esempi:
- Grave inadempimento rispetto agli obblighi assunti
- Ritardo sistematico nel presentarsi sul posto di lavoro
- Carcerazione preventiva a carico del dipendente
- Carcerazione da condanna passata in giudicato
- Assenza per malattia di carattere prolungato
- Inidoneità fisica del lavoratore
- Abbandono immotivato del luogo di lavoro
- Provocazione di una rissa sul luogo di lavoro
- Minaccia verso un collega o superiore
- Reiterata violazione di norme del Codice Disciplinare
Cause di Licenziamento Milano per giustificato motivo oggettivo
In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo è in primo luogo necessario ricevere il preavviso del datore di lavoro.
Quali sono i casi in cui il datore di lavoro può licenziare per giustificato motivo oggettivo? Ecco alcuni esempi:
- Crisi aziendale
- Conclusione dei lavori nel settore edile
- Fallimento dell’azienda o liquidazione della stessa
- Cessazione attività
- Riorganizzazione aziendale
Licenziamento in tronco
In questo caso il datore di lavoro può licenziare senza preavviso.
Esempi di licenziamento in tronco
- Assenza ingiustificata
- Furto del dipendente
Nullità del licenziamento
Il licenziamento è nullo quando risulta essere stato intimato:
Per motivi discriminatori: di razza, di opinioni politiche, di credo religioso, di sesso, di nazionalità, di partecipazione ad un sindacato;
nei periodi di “non recedibilità” previsti dalla legge: maternità, congedo matrimoniale
oppure è intimato per ritorsione.
E’ invece annullabile quando manca una giusta causa o un giustificato motivo oggettivo o soggettivo; il licenziamento annullabile rimane valido solo nel caso in cui il lavoratore non decida di impugnare l’atto.
L’inefficacia del licenziamento si produce quando questo è avvenuto senza il rispetto della procedura e della forma scritta prevista dalla legge. E’ tuttavia necessario proporre impugnazione dinanzi al Giudice